martedì 24 giugno 2014

Arianna dormiente

Cercando sul web, mi sono imbattuta in una cartolina raffigurante la statua di “Arianna addormentata”, conservata nei Musei Vaticani di Roma... e il mio interesse si è risvegliato.
L'opera illustrata è una copia di epoca romana (fine del I -II secolo d.C., età di Adriano-Antonino Pio) di un originale ellenistico della scuola di Pergamo (II secolo a.C.), del quale esistono altre due copie, una conservata nella Galleria degli Uffizi di Firenze, l'altra al Museo del Prado di Madrid.

Diego Velazquez, Padiglione di Arianna
nel giardino di Villa Medici a Roma (Prado)
L'opera, di imponenza monumentale (161,5 cm x 195 cm ), è ora chiamata “Arianna dormiente”, cioè è riconosciuta come l'eroina mitologica nei momenti che è vinta dal sonno sull'isola di Taso, dopo essere stata abbandonata da Teseo e prima che Dioniso la salvi. Per un bracciale a forma di vipera che la donna addormentata ha al braccio sinistro, fu tuttavia a lungo creduta una raffigurazione di Cleopatra; dal momento in cui divenne nota (XVI secolo), questa supposta identificazione diede pertanto origine all'iconografia più comune della regina egizia morente, ma fornì anche l'archetipo del tipo della “dormiente” per molti secoli dal Cinquecento in poi (fu dipinta e scolpita da numerosi partecipanti al Gran Tour, compreso Velazquez, il cui quadro, ora al Prado, la ritrae nella sua collocazione a Villa Medici). Il Vasari, che la denomina “Cleopatra”, la inserisce nel novero delle sculture classiche che condizionarono il corso dell'arte. Fu Ennio Quirino Visconti a riconoscerla come “Arianna”.
La storia della statua è tracciabile dal 1508. Fu acquistata da Papa Giulio II e fu collocata nel Cortile delle Statue nel Belvedere, a cui lavorarono anche il Bramante e Raffaello, là dove erano, tra le altre opere, anche il famoso Apollo e il gruppo di Lacoonte, e fu inserita in una fontana. La nicchia che la racchiudeva fu decorata da Cristoforo Unterperger con dipinti in stile egiziano, a causa dell'errata identificazione con Cleopatra, e fu poi ricoperta di colore rosso. E' nei musei Vaticani dal 1779.


Nel cercarne immagini più chiare, mi sono imbattuta in un altro piccolo “mistero”: Google-immagini ci fornisce foto con un' “Arianna dormiente” dalla testa reclinata nel sonno ed altre in cui la donna raffigurata appare con il volto rivolto verso l'alto, facendo anche confusione nell'identificazione tra una copia e l'altra. In realtà hanno la testa piegata la copia dei Musei Vaticani e quella del Prado, ha invece la testa dritta quella degli Uffizi. Quale sarà la versione che riproduce più fedelmente il perduto originale pergameneo?
Per rispondere occorre conoscere brevemente anche la storia delle altre due copie.
Arianna dormiente (Museo del Prado)
Arianna dormiente (Galleria degli Uffizi)
La vicenda dell'esemplare del Prado (100cm x 256 cm), di epoca antonina, di cui abbiamo notizie dal 1692 a Roma, è intrecciata dapprima con quella di Cristina di Svezia, poi con quella di illustri famiglie romane: dopo essere stata collocata nel palazzo Riario-Corsini, fu acquistata dagli Odescalchi e posta nel loro palazzo nel 1692, passò di proprietà degli Orsini nel !724 e successivamente fu dei Rusconi. Fu infine acquistata e portata in Spagna da Filippo V.
Testa cinquecentesca di Arianna
La copia fiorentina (123cm x 223 cm), del III secolo d.C., è invece tracciabile dal 1550 a Roma. Di proprietà del cardinale Ippolito d'Este, era situata nel giardino del Bufalo presso la Fontana di Trevi; acquistata poi da Ferdinando de' Medici nel 1572, fu inserita in una loggia affrescata di Villa Medici al Pincio. Quando i marmi della villa furono rimossi (1787) anche l'Arianna dormiente fu trasferita a Firenze e là sottoposta ad un imponente lavoro di restauro – solo il busto e il seno possono ora definirsi originali - prima di essere collocata agli Uffizi nel 1790: in particolare fu sostituita la testa, già rifacimento cinquecentesco – ora conservata anch'essa agli Uffizi, dopo essere stata lungamente nei magazzini del Bargello – con un'altra, probabile opera di Francesco Carradori. Per completezza d'informazione, bisogna aggiungere che la copia fiorentina subì dal 1794 una serie di peripezie e dovette peregrinare in altri siti museali, per poi ritornare agli Uffizi solo recentemente, nel dicembre 2012.
Da tutto ciò potremmo dedurre che la statua originale fosse anch'essa di grandi proporzioni, avesse la testa reclinata come l'Arianna di Roma e quella di Madrid, ma che probabilmente somigliasse maggiormente alla statua romana e alla fiorentina, essendo in entrambe il panneggio delle vesti attorto in rotolo e il busto parzialmente rialzato. In ogni caso, per la bellezza del panneggio, per la serenità del volto e per l'anatomia perfetta della figura, si presume che l'originale fosse un vero capolavoro.

(Immagini e notizie della copia fiorentina in http://census.bbaw.de/detaileadb_frame=sidebarframe&detail_grid=CS_MonumentViewer&table_id=68&select_id=159640&currframe=extrawindow&cid=detail_CS_LocationViewer&parent_select_id=159640&sorting_field=zeitpunkt&sorting_order=ASC
– per vedere le altre copie citate, cliccare sulla voce “relationships”)


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